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Occhiali giapponesi e francesi: conosciamo le differenze

Il fascino dell’Oriente con Masunaga

Occhiali giapponesi? Forse la prima reazione è quella di storcere il naso, ma sì parlare di occhiali giapponesi non è affatto una rarità o una stranezza. Se usi occhiali al titanio molto probabilmente saranno stati realizzati proprio qui. Anzi, proprio il Giappone vanta una delle più antiche tradizioni planetarie in produzione di occhiali. Una tradizione diffusa in particolare nel Fukui, dove Gozaemon Masunaga crea il primo distretto ottico nel quale ancora oggi si realizza il 97% delle montature giapponesi. E nel frattempo sempre nel 1905 nasce la Masunaga, una delle migliori marche al mondo ancora oggi. Una marca che nel frattempo ha visto anche la collaborazione speciale di un designer come Kenzo (MASUNAGA designed by Kenzo).
Le caratteristiche degli occhiali giapponesi? Sono stati i primi a realizzare occhiali in titanio, metallo leggero e anallergico, e sono ancora i più bravi nel farlo. Inoltre, il loro stile riesce ad assorbire più di altri le contaminazioni della cultura pop, dello streetwear, ma sapendo mantenere anche allo stesso tempo un look classico.
Un intreccio che è ben visibile nella produzione di Masunaga. Un’azienda, un tempo al servizio anche della famiglia imperiale, che tra l’altro ancora oggi continua ad avere una lavorazione artigianale dei propri pezzi. Altra caratteristica è il particolare impasto di argilla con cui spazzola l’acetato così da ottenere un tocco quasi vellutato.
 

Vive la France!

Al confronto meno banale appare la valutazione della produzione francese, soprattutto perché più vicina a noi geograficamente e culturalmente. Ma anche la Francia ha una ricca tradizione nel settore dell’ottica come, d’altra parte, in quello della moda.
Una tradizione che sin dalle origini, risalenti al XIX secolo, punta alla perfezione da ricercare in ogni dettaglio. Una perfezione da ricercare anche grazie alla valorizzazione continua a livello nazionale dei migliori designer emergenti.
E tra le realtà più interessanti, dal 1998, c’è quella di Caroline Abram vincitrice di quattro Silmo d’Or.
Un successo che è il frutto di una formazione policulturale (dall'Africa con la sua infanzia passata a Dakar, all'America, all'Europa) e di uno stile in continua evoluzione che si contraddistingue per i numerosi materiali usati (tra cui pietre dure, Swaroski e legno). Uno stile influenzato anche dai suoi inizi come creatrice di gioielli e accessori per l’eyewear.
 
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